“Le emozioni ben dirette e ben dispiegate paiono essere un sistema di appoggio senza il quale l’intero edificio della ragione non può operare a dovere” (A.Damasio, 2000).  

Negatività, argomento oggi che vive un’ascesa prepotente in contesti a noi comuni quali ad esempio la società, le relazioni, il lavoro, la politica, l’amicizia. Il tentativo di mascherare tale condizione, chiamandola  tensione, invidia, aggressività, conflitto non toglie forza alla negatività che anzi azzera distanze e si avvicina ai nostri mondi.  Non è facile non farsi contagiare dalla negatività così come non è semplice non  rispondere alla stessa con comportamenti socialmente indesiderati, respinti. 

La negatività è come un impulso elettrico come una scossa che attacca ferisce brucia e poi va oltre. La negatività è come un contenitore all’interno del quale si mescolano problemi malumori rancori errori. La negatività è quella forza che ostinatamente noi attacchiamo, quando per superarla, altro non serve che accoglierla, canalizzarla e trasformarla.  

Possiamo spogliarla gradatamente dal nero che porta con sé e farne una stazione di partenza.  È fondamentale non insistere nel rispondere con ostilità bensì cercare di ammorbidirne i confini pensando che, come il buio si alterna alla luce, allo stesso modo in tutti noi coesistono in modo del tutto naturale condizioni opposte che tendono ad alternarsi.

In alcuni di noi la negatività è l’avventura di un momento, per altri è il viaggio preferito.  Tutti siamo negativi, ognuno con i suoi agiti e manifestazioni dettate da radici personali psicologiche.  Siamo persone che raramente ci mostriamo per quello che siamo nascondendoci dentro e dietro segreti bugie debolezze invidie, cose queste che non fanno altro che alimentare la negatività che si esprime e riversa su di sè o su altri.

Il pericolo della negatività? Farsi comandare farsi guidare da ciò che esaurisce le risorse positive da ciò che non orienta verso risultati verso negoziazioni di successo verso fiducia ma che spinge inesorabilmente verso insuccesso solitudine appiattimento.

Concedere spazio alla negatività significa minare la comunicazione efficace, ostacolare le relazioni interpersonali entrare nell’anticamera del malinteso e del conflitto interpersonale, è come vivere camminando su un filo sottile con la costante tensione e paura di cadere.

Occorre evitare di ascoltare o pensare troppo a ciò che non si ha, a ciò che ferisce, a ciò che ostacola, a ciò che è stato, ancorandosi invece a ciò che di bello circonda a ciò che si costruisce a ciò che appassiona.  La negatività è forte quando il cervello emotivo domina il cervello razionale, affiancare ai pensieri liberi, estremi, i fatti e il reale, il concreto, può indebolirla o meglio ancora renderla uno strumento utile per evitare errori e ostacoli.

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Dimmi, ti ascolto, mentre tu cammini verso il tuo cambiamento... Psicologa, dopo un passato di atleta di livello mondiale, ho sentito che era giunto il momento di dedicare le mie energie, la mia passione, a chi vuole cambiare, a chi sente di voler superare l' "avversario" nascosto che oggi non gli consente di andare verso il suo traguardo.