Anche a me è successo!
Il COVID, la solitudine, dinamiche famigliari oppositive, i tanti no del lavoro, il frigo che lentamente si svuota, il distacco doloroso dalla sola persona che “riconosceva il mio esserci”, la mia vita: la mamma. Tutto insieme, non mi sono fatta mancare nulla!
Anche a te è capitato di sentire…?
Le parole degli altri: “Dai! forza, tu sei una roccia, tutto cambierà, non ti abbattere! È un momento…non puoi piangere, campionessa, e, poi con il lavoro che fai…tutto andrà bene!”
Il mio pensiero: perché no! Eccome se posso piangere! Tutto andrà bene, ma dove? Cosa può andare bene se accade tutto questo insieme? Dove, a chi, a che cosa mi aggrappo?
Anzi, sai cosa faccio? Ebbene, faccio anche il punto della situazione, dove sono arrivata? Cos’ho fatto sino ad oggi? Così mi do la botta finale.
(foto web)
Anche a te è capitato di rispondere … ?
Nulla, non ho concluso nulla! Ma guardati qua, hai perso tutto, ancora, come ai vecchi tempi, un ciclo che si ripete! Perché ancora a me! Allora aveva ragione lui, mio padre: “Tu, non concluderai mai nulla di buono, sei una buona a nulla…”.
Anche a te è capitato di mollare?
Basta sono stufa di tutto! Il lock down è nulla rispetto al mio chiudere le porte a tutto. Cosa ho fatto per meritare questo? Ho pianto, mi sono arrabbiata con la vita, mi sono arrabbiata con me stessa, ho riversato una rigidità e una intolleranza verso me stessa senza freni. Non bastava quello che accadeva, ci ho messo anche del mio, colpevolizzandomi, insultandomi.
Sono brava? Sono una donna “speciale”? Ma dove? Mi dicevo, guardami, qui a scrivere post per dare forza ad una professione, nulla silenzio. Qui, dopo tanta fatica, studio, master, corsi su corsi, lavori, progetti, e, poi torni ai lavori, che hai fatto a 20anni e che mai più pensavi di fare per conquistarti il cibo del giorno!
Anche a te è capitato di ascoltare?
… tu ce la fai, sei brava, hai un dono speciale. Ma dove? Quando tutto non c’è, quando non sai da che parte girarti per trovare qualcosa che vada bene. Mi riduco ovviamente a guardare gli altri, a confrontarmi con gli altri, e, così, ancora più giù….un’altra spinta verso il basso! Tutto da sola!
Anche a te è capitato di fermarti?
Ho deciso di lasciarmi travolgere da tutto, ho deciso di disperarmi, ho deciso di non fare nulla, perché le forze, le energie dopo anni di lotte, di fatiche, e di inutile resilienza, sono venute a mancare. Che sia, vita, fai pure!
Già la famosa resilienza! Ma per favore! Quando è il momento mi sono detta, fanculo alla resilienza, lasciatemi crollare, non ce la faccio più.
Anche a te è capitato nel dolore di…?
“Lascia andare tua mamma”, sì, facile a dirsi, e se la lascio andare cosa rimane? Di me? Delle mie radici? Della mia famiglia? No, non posso, ho bisogno che lei rimanga, la trattengo con tutta me stessa, mese dopo mese, non c’è più? Me l’avete portata via? Bene io la trattengo ancora di più!”. Lei dà senso al mio esserci.
Anche a te è capitato di afferrare…?
La parola: esserci! La parola famiglia! I genitori mi hanno insegnato il valore della vita, che mi hanno donato, mi hanno insegnato a vivere come loro sapevano vivere, dove trovo il significato del mio esserci? Dove trovo il valore del mio essere!
Una scossa, già, devo tornare là, dove c’è il mio passato.
Quante volte l’ho rivisitato, quante volte ho ripensato e risignificato eventi, parole, esperienze. Forse, mi sono detta, ho lasciato qualcosa indietro, forse l’unica cosa che oggi mi può aiutare è rivedere la mia storia famigliare, cercare di capire se c’è qualcosa che mi è sfuggito. Cercare quello che fino ad oggi, non ho voluto vedere, non ho voluto ascoltare.
Anche a te è capitato di accettare …?
Già, in tutto questo caos, in tutto questo sprofondare, ho tolto dignità e importanza ad un passato che invece di importanza ne ha tanta, un passato che oggi mi fa pensare o dire chi sono io, e che cosa ho fatto. Un passato che è bene che veda e ascolti anche se fa male. È da lì che oggi posso trovare la via per ripartire.
Nessuna parte del passato va lasciata senza importanza. La mia infanzia, la mia adolescenza, sono il mio presente.
Anche a te è capitato di aver paura?
Ho avuto paura, eccome. Tornare lì, in quell’esatto momento in cui la piccola Loredana si è sentita persa, in quei momenti in cui Loredana ha vissuto nella paura, immobile. Vedermi lì, in preda a emozioni così forti, è stato difficile, è stata dura, le trappole erano tante, tuttavia wow! quanto è stato terapeutico!
Piccola là, arrabbiata, spaventata, confusa, oggi qui, adulta esattamente con le stesse emozioni. Ho trovato, ho visto una grande risorsa, l’accettazione, il perdono verso me stessa. Ieri ero bambina e non potevo che subire la mia vita, oggi, poiché voglio essere migliore, è necessario che rimanga qui, nella donna adulta che sono diventata, che sono, posso indossare altri occhiali e rivedere tutto con altro significato.
Anche a te capiterà di…!
Ho imparato ancora una volta, che non posso colpevolizzarmi, come ad allora facevo, per quello che accade. Non è colpa mia quello che è successo, sono parte di un sistema sociale dagli infiniti ingranaggi che non posso controllare, posso difendermi, posso trattenere quanto mi serve e lasciare andare quanto di non sano c’è. Posso ascoltare me stessa. Oggi sono importante, la mia vita è importante.
Ho imparato ancora che faccio parte di un sistema famigliare e, come ogni sistema, quando viene ad aggiungersi o a perdersi un elemento, tutto il sistema cambia. Ogni elemento riprende a muoversi e a relazionarsi in modo diverso. Non posso assumermi la responsabilità di azioni che subisco, ma che non sono mie. Posso liberarmi, e smettere di auto manipolarmi, per cadere nel vittimismo.
Anche a te può capitare di …
È tempo di volermi bene, di parlare alla piccola Loredana, rassicurarla, ha fatto tanto tantissimo come poteva come sapeva. È tempo di guardarmi non per giudicarmi, ma per abbracciarmi. È tempo di riappropriarmi della Loredana adulta. Se ieri ero piccola e non potevo che vivere la vita in modo passivo, oggi da adulta posso indossare occhiali diversi e vivere la vita attivamente.
“Passerà il momento”, riprendo quelle voci, forse si, forse non subito, la vita è tanta è lunga, la vita mi darà tanto e mi toglierà ancora, quindi sarebbe pretenzioso darmi certezze. Posso però darmi la possibilità di guardare avanti sapendo che un altro pezzo del passato è sistemato. Posso fermarmi e aspettare davanti a quanto non posso cambiare, e posso continuare a fare e ad insistere in ciò credo.
Posso guardare avanti sapendo che come adulta ho una grande ricchezza, posso decidere cosa guardare, come guardare, cosa fare, cosa non fare.
Anche a te è capitato tutto questo?
Si, allora forza, abbi coraggio, non vergognarti, ci sono momenti in cui puoi lottare e momenti in cui puoi togliere la corazza e, incontrare te stesso con amore! Non oggi, non domani, ma qualcosa sì … cambierà!
Dr.ssa Loredana Borgogno. Psicologa