Apprezza quello che sei e che sai fare.
Primo giorno di lavoro.
Hai con te un bel bagaglio di esperienze importanti, preziose e conquistate in anni ed anni di vita.
Adesso però è tutto nuovo, procedi con prudenza, ti prendi il tempo per capire …
Osservi come le persone si muovono, come parlano.
Vuoi entrare nel miglior modo possibile.
Vuoi dare e fare il meglio che puoi e, che sai.
Hai tanto da raccontare, da condividere. Per discrezione, per rispetto dei tuoi tempi e soprattutto dei tempi altrui … segui l’onda, in punta dei piedi.
Nuoti come ti dicono di fare.
Vai nella stessa direzione.
Quante volte è capitato?
Quante volte altrettanto accade, che tale tuo “attento” silenzio venga scambiato per “è insicuro!”.
Dopo pochi giorni, con naturalezza, arriva qualcuno che senza freno, dice: “dai valorizzati un po’, dimmi!”.
Attenzione alle parole! Soprattutto attenzione all’attribuzione di significato che si dà alle stesse.
Tanto possono alzare, tanto possono atterrare!
Prima reazione d’impulso?
Pensi – forse mi sto sottovalutando? –
Rischio: mancato riconoscimento delle tue capacità ed esperienze. Traballa il tuo senso del saper fare, saper essere.
Seconda riflessione, razionale?
– Mi comporto attentamente, discretamente, le mie abilità ed esperienze ci sono e sono importanti, e, l’altro? –
Azione: chiedo, mi informo, entro nel dettaglio, chi è, cosa fa, come lo fa. Do spazio all’altro, per poi prendermi assertivamente il mio.
Risultato: la mia posizione è solida, aperta ad un miglioramento, ed è chiusa ad un potenziale “abbattimento”.
Noi soli conosciamo con certezza quello che siamo e, che sappiamo fare, prima che gli altri ce lo chiedano.
Apprendere la forza dell’attesa, per gioire poi delle gratificazioni.
Loredana