“L’unica gioia del mondo è cominciare” (cit web).
A questa citazione mi viene spontaneo aggiungere: “E, per cominciare bisogna fare”.
Accade spesso nel mio lavoro di incontrare persone che narrano di sè evidenziando in particolare quanto altri dicono di loro, quanto altri cercano in loro.
La maggior parte delle volte si dipingono come mancanti in qualcosa, come “difettosi” e cercano una risposta a questo. Cercano la soluzione “magica”.
Come potrei esser … come si diventa … io devo fare … vorrei che … non voglio più …
Difficile trovare chi dia una risposta rispetto ad una richiesta simile, difficile ricevere un aiuto quando la partenza è questa.
La magia del tocco d’oro esiste nelle favole, nella realtà c’è la magia che creiamo noi.
La nostra magia è concreta, la possiamo creare con la volontà e la volontà inizia dal parlare a se stessi in altro modo, inizia dal formulare il proprio desiderio, il proprio oggi e domani con parole concrete, con espressioni di amore.
Il contenitore del nostro essere, sentire, parlare, volere siamo noi, non gli altri. La volontà è fare. Se c’è volontà si incontra chi tende la mano, si incontra chi guida verso …
Ci si mette addosso delle etichette che, si sa, già solo per il fatto di essere etichette, non lasciano scampo alla mente e al cuore.
Ci si convince che molto di sè non va bene, è sbagliato, che non si ha più o che non si è più…
Una mancanza tuttavia, non equivale a non avere nulla. Significa aver altre cose. Laddove si pensa ad una mancanza il pensiero positivo è dire che “posso aggiungere!”, e non “che non ho”.
Quando ci si attribuisce una caratteristica come “difettos*”, il dire positivo è che si ha una incredibile risorsa, poiché difettoso è anche imperfetto e, l’imperfetto è realtà ed è vero.
Quale perfezione esiste? Quali e quante cose invece da creare, migliorare, cambiare, scoprire, conquistare.
Ci si può permettere di vedere altro di sè, di comprendere che si può funzionare anche in altri modi, partendo dalla consapevolezza che tutto di noi è in divenire, in continua evoluzione.
Possiamo guardare una strada, pensarla come difficile e rimanere fermi attendendo …
Possiamo guardare una strada, notare che ha tratti più in salita altri meno altri in discesa e rimanere fermi attendendo …
Possiamo guardare una strada, iniziare a camminare e, mano mano percorrerla, la gioia del cambiamento è cominciare, è fare.