Conduciamo vite che sono impregnate di rumori, parliamo di inquinamento acustico, e allo stesso tempo temiamo il silenzio.

“Difficile è vivere con gli uomini, perché tacere è così difficile” (F.Nietzsche).

La comunicazione non è solo inviare un messaggio con le parole, la comunicazione è ciò che arriva all’altro. Il silenzio è voce che parla, il silenzio è prezioso perché abbatte quelle mura che la parola non riesce a far cadere, il silenzio è rispetto è incontro.

La comunicazione è la condizione sine qua non dei buoni rapporti, parlare di silenzio è quasi sinonimo di “annoiarsi” o di punizione. Una persona taciturna è per molti la persona solitaria, poco socievole; strano tutto questo.

 Strano è, che una da lato si desideri il silenzio come qualcosa di romantico e, dall’altro lo si eviti perché terrificante, pericoloso per la nostra salute mentale. Sappiamo che è lui che porta ad incontrare noi stessi e dunque fuggiamo da lui.

Il silenzio non è solo assenza di rumore o non emettere suoni; tanta è la differenza tra dire “sto in silenzio tutta la sera” o dire “sono talmente calmo, in pace che non mi sono accorto del forte vento”.

Leghiamo il concetto di silenzio a quello di solitudine, tuttavia non sempre è così, il silenzio è incontro con sé, il silenzio è incontrare gli altri, il silenzio è relazionarsi con il mondo. Pensiamo bene a quanto può essere forte la libertà di una solitudine o semplicemente quanto può esser forte comunicare con l’energia di un silenzio.

Il silenzio è uno spazio vitale, è uno spazio sociale, è il nostro spazio, è il luogo in cui un piccolo suono può disturbare. Il silenzio è un luogo che possiamo imparare ad amare, è un luogo senza rumore che coesiste con il rumore, il silenzio è serena esistenza di persone che non hanno bisogno di parlare per mantenere viva l’emozione di un attimo.

Si comunica con il silenzio? Certo, si comunica e si arriva molto più in profondità di quanto a volte le parole possano fare. Penso che non si possa spiegare come si comunica con il silenzio, non credo ci sia una teoria, una frase logica perfetta per dirlo, difficile spiegarlo, il silenzio in fondo non ha un suo vero e proprio significato, è qualcosa di meta a noi, il silenzio è quello spazio dove non si è, è lo spazio del non essere.

Un invito:  davanti ad uno specchio osservate l’immagine vostra riflessa senza fare o dire alcuna cosa, lasciate passare i secondi, i minuti, quanto resistete? Cosa succede? Cosa provate? Sedetevi accanto ad un amico, al vostro compagno, a vostra madre, guardatevi solo e  lasciate che il tempo scorra. Ebbene cosa provate?

Incontrate qualcuno, lasciate che la persona parli, vi racconti, non interrompete, seguite il suo sguardo, non accennate a gesti. Cosa succede in voi? Cosa provate? Cosa avete trasmesso  all’altro?

Incontratevi in queste esperienze e potrete conoscere quanto affascinante e altrettanto temuto sia il silenzio, quanto differenti siano i modi di viverlo, quanto non sia facile prestare attenzione e riconoscere le vibrazioni del silenzio.

Il silenzio è comunicazione. Con il silenzio trasmettiamo e costruiamo i sentimenti più profondi, esprimiamo emozioni che le parole non possono esprimere con la stessa intensità, solleviamo stati d’animo, con il silenzio ascoltiamo. Solo tacendo riusciamo a conoscere e rispettare veramente noi e gli altri.

La pienezza , la perfezione di ogni comunicazione può essere raggiunta solo con il silenzio.

L’arte di tacere (A. Lucato)

Tacere e’ un’arte

Parla solo quando devi dire qualcosa che vale piu’ del silenzio.

Esiste un momento per tacere, cosi’ come ne esiste uno per parlare.

Il momento di tacere deve venire sempre prima.

Quando si avrà imparato a mantenere il silenzio, si potra’ parlare rettamente.

Tacere quando si e’ obbligati a parlare e’ segno di debolezza,

ma parlare quando si dovrebbe tacere indica leggerezza e scarsa discrezione.

E’ sicuramente meno rischioso tacere che parlare.

L’uomo e’ padrone di sè solo quando tace:

quando parla appartiene meno a sè stesso che agli altri.

Quando devi dire una cosa importante, stai attento:

dilla prima a te stesso, poi ripetila,

per non doverti pentire quando l’avrai detta.

Quando si deve tenere un segreto non si tace mai troppo.

Il silenzio del saggio vale piu’ del ragionamento del filosofo.

Il silenzio puo’ far le veci della saggezza per il povero di spirito.

Forse chi parla poco e’ un mediocre, ma chi parla troppo

e’ uno stolto travolto dalla voglia di apparire.

L’uomo coraggioso parla poco e compie grandi imprese:

l’uomo di buon senso parla poco e dice sempre cose ragionevoli.

Siate sempre molto prudenti, desiderare di dire una cosa

e’ spesso motivo sufficiente per tacerla.

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Dimmi, ti ascolto, mentre tu cammini verso il tuo cambiamento... Psicologa, dopo un passato di atleta di livello mondiale, ho sentito che era giunto il momento di dedicare le mie energie, la mia passione, a chi vuole cambiare, a chi sente di voler superare l' "avversario" nascosto che oggi non gli consente di andare verso il suo traguardo.