Aver cura di sé dal punto di vista psicologico e fisico è importante e funzionale al mantenimento del proprio equilibrio e del proprio benessere. Sempre più i media oggi trasmettono il messaggio che aver cura di sé non è più un lusso una cosa per pochi piuttosto è una necessità e un gesto di amore che dobbiamo a noi stessi.
“Auto-cura” non è per forza andare in un centro estetico di lusso o acquistare un costoso prodotto di bellezza, non tutti questo possono permetterselo. Aver cura di sé inizia dal mangiare e nutrirsi con cibi sani e semplici, inizia dalla pianificazione dei tempi, dal regalarsi dieci minuti di solitudine e praticare il recupero del “respiro” amico. È leggere dieci pagine di un libro, guardare il sorriso di chi ci è accanto, ascoltare una bella musica, avere relazioni che nutrono, è dedicare un pensiero a fine giornata al nostro corpo.
La cura di sé non richiede molto altro, non è impossibile.
(immagine web)
I cibi sani ci sono e non sono per forza i cibi dei negozi biologici, leggere dieci pagine di un libro non richiede ore così come fermarsi per ascoltare un brano musicale, a volte sono sufficienti pochi minuti. Avere relazioni che nutrono il proprio benessere significa allontanare quelle relazioni che assorbono per poi lasciare stanchezza, relazioni che chiedono tolgono più energia di quella che danno. Le relazioni “vampiro”, così amo definirle, non contribuiscono a preservare il nostro benessere.
Dieci minuti di solitudine per recuperare il fiato, recuperare aria, emozioni e il sano respiro e l’inizio del benessere: oddio e chi li ha dieci minuti!
Se non si trovano dieci minuti per se stessi, se non riusciamo a dare 10 minuti al giorno alla nostra vita, come possiamo riconoscerla come preziosa.
Dieci minuti dopo o prima della colazione, cosa costa spostare la sveglia di pochi minuti per prendere consapevolezza del proprio respiro ed entrare in contatto con le energie che serviranno per l’intera giornata. In macchina, in attesa, c’è traffico, perché non accostare (tanto non è possibile evitare il tempo di coda) spegnere il motore attivare il timer del cellulare chiudere gli occhi e finalmente “respirare”! Staccare la spina per ascoltare il nulla, solo il respiro.
E quei dieci minuti come li recupero?” sembra già di udire queste parole.
Non sono da recuperare perché sono guadagnati, sono minuti di vita in più! Questo è il punto di vista da modificare.
Aver cura di sé, respirare, non equivale a correre per recuperare tempo dedicato a noi stessi, è affrontare il tempo rimasto con energia nuova. Rigenerarsi porta resa maggiore, il tempo alla fine sarà lo stesso ma con una differenza fondamentale: vissuto meglio!
Ottimizzare le spese energetiche mentali emotive respiratorie è spesso un aspetto trascurato. Imparare a tappare gli scarichi di energia, rinnova la capacità di recupero psico-fisico la sicurezza di sé proprio mentre ci si muove tra le sfide quotidiane.
Alcuni benefici di un sano respiro. Drenare aria nuova dentro di sè senza null’altro pensare consente in quei pochi minuti di smettere di competere con il compito, interrompere l’azione del fare e aprire l’ascolto, lasciare andare la vita di altri e il paragone con altri.
Respirare consente di entrare in contatto con il proprio essere sentire quello che si è e aprire magicamente la porta che conduce al proprio sé migliore e più felice. Il sé felice ha il potere di cambiare tutte le abitudini mentali, emotive e fisiche che bloccano proprie capacità più elevate che nel giorno non si è in grado di utilizzare.
Respirare dieci minuti al giorno favorisce il perdono e la possibilità di andare oltre a ciò che non consente di essere liberi. Perdonare in questo caso non equivale perdonare altri, bensì perdonare accogliere ascoltare se stessi e l’altra parte di sé che impedisce di essere sereni.
Il perdono è potente perché è una situazione vincente, tutte le parti coinvolte ne escono migliori. Il perdono è comprendere se la situazione “vampiro” può trasformarsi in energia positiva. È uno degli atti più intelligenti di cura di sé. Un detto recita che trattenere rabbia o risentimento è come permettere ad altro di vivere senza affitto nella propria mente e proprio corpo. Aumentare l’auto-compassione comprendendo e perdonando se stessi evita la rabbia, il mangiare troppo o troppo disordinato, modifica le relazioni, aiuta a riequilibrare il nostro sistema per un recupero più rapido.
Respirare, ascoltare il ritmo del proprio respiro, sentire l’aria che rigenera tutto il nostro corpo, fermarsi dieci minuti è un’azione da intraprendere subito verso di noi perché è forte è di impatto è efficace è sana e pensate … è legale!
Dr.ssa Loredana Borgogno
#mental #allenamentomentale #comunicareinsieme #loredanajudo #psicologia #sport #psychoborg #respirazione #coerenza