Provando e riprovando, ci si domanda spesso: “come posso fare per farmi ascoltare?”
Tante le persone che danno suggerimenti, tante le tattiche o mosse consigliate.
Per tanti pare mettervi nelle mani una bacchetta magica.
Poi però sul “campo” tutto cambia.
Ci si perde d’animo, ci si arrabbia, si getta la spugna.
Personalmente posso solo dire a chi insegue “l’ ascolto” del bambino, che ci vuole tempo tanto impegno e tanto amore.
Soprattutto che ogni bimbo è a sé, quindi prima da scoprire poi da comprendere.
Una cosa però è essenziale e posso dire che funziona, comportatevi come loro e fate come loro quando desiderate che un comportamento un pensiero vengano appresi.
Vi guarderanno prima con sospetto perché increduli e, con accettazione e amore dopo.
La maestra passa tra i bambini, io mi fiondo tra di loro, allungo il braccio e,:
“che meraviglia bimbi (ho semplicemente detto!) ho preso anche io il bollino verde!”.
Il sorriso delle creature ha risposto …
Nonostante io non sia in linea con il gioco dei bollini, comprendo che è necessario ed è corretto adattarsi e condividere le regole che si trovano in loco.
Questo non significa però non condividere con il bimbo quello che lui sperimenta .
“𝑁𝑜𝑛 𝑟𝑖𝑛𝑐𝑜𝑟𝑟𝑒𝑟𝑒 𝑢𝑛 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑜, 𝑙𝑎𝑣𝑜𝑟𝑎 𝑝𝑒𝑟𝑐ℎ𝑒́ 𝑐𝑖 𝑠𝑖𝑎𝑛𝑜 𝑖 𝑟𝑖𝑠𝑢𝑙𝑡𝑎𝑡𝑖” (𝐿.𝐵𝑜𝑟𝑔𝑜𝑔𝑛𝑜)