Parlare di intelligenza oggi non è parlare solo di QI (quoziente intellettivo), l’intelligenza è anche la capacità di risposta di adattamento alle situazioni, è trovare le soluzioni è la capacità di decidere.

Tante le discussioni in merito all’apprendimento. C’è chi avvalla il pensiero che sviluppo e apprendimento inizino alla nascita e terminino in età adulta, e c’è, è questa è anche la linea che scelgo, chi appoggia la teoria che l’apprendimento nasca già nel grembo materno e che non abbia mai termine, che ci accompagni tutta la vita, se pur modificandosi in alcune caratteristiche.

Apprendiamo per tutta la vita, costruiamo modelli, fermiamo esperienze, elaboriamo e archiviamo per l’intero corso della vita. Il nostro cervello non ha stanze che si chiudono perché colme, il sapere non occupa spazio (cit.), è capace di trattenere infinite informazioni, è capace di cose straordinarie. Perché questa introduzione?

Perché la prima componente dell’apprendimento è l’esperienza e, fare esperienza significa acquisire metodi, strategie, modelli, script che ci aiutino a rispondere agli eventi, all’ambiente esterno, che ci consentono di sopravvivere, di vivere, di costruire, di realizzarci, di modificarci. Dentro di noi muoiono cellule e di nuove ne nascono in continuazione, possiamo riprogrammarci se lo vogliamo.

Chi non ha sentito di parlare oggi di  neuroplasticità, l’abilità del cervello di modificarsi, dal punto di vista strutturale e funzionale, in risposta all’esperienza fatta. In contrasto con la credenza accettata per tutto il Novecento che la struttura cerebrale non possa cambiare in età adulta, oggi sappiamo che non è così. Siamo dunque intelligenti perchè possiamo decidere e scegliamo cosa decidere e in che momento. Siamo intelligenti perchè il nostro cervello consente di esserlo.

Così come il cervello dei bambini è estremamente plastico, altrettanto messo nelle giuste condizioni anche il cervello di una persona adulta può diciamo ristrutturarsi in modo importante ed è proprio la scienza a parlarci della formazione di nuove cellule.

Mi piace pensare alla neuroplasticità come ad una cartina tornasole, meglio ancora come la carta  jolly, quella carta vincente che sta a noi decidere a come usarla, quando usarla e se usarla,  perché a seconda di come ci muoviamo e agiamo, delle nostre convinzioni, abitudini  e stile di vita, modelliamo con cura il nostro cervello e quindi la nostra vita.

Attraverso tecniche precise e con la pratica noi possiamo riprendere il comando della nostra vita, si tratta di creare strategie  nuove in grado di rimpiazzare quelle obsolete, attingendo appunto alla neuroplasticità per ottenere i cambiamenti desiderati fisiologicamente, fisicamente, psicologicamente ed emotivamente.

Il cervello cura e si cura, il cervello ci aiuta e noi aiutiamo lui, il modo, il sistema di organizzare le risposte per far fronte alle esperienze può cambiare, può esser modificato, possiamo prepararci a ciò che spaventa, possiamo superare quello che in passato ci bloccava, possiamo agire con la consapevolezza che un’emozione che ostacolava il cammino oggi può essere accolta dal nostro cervello elaborata con altri script e superata.

Possiamo imparare ad imparare a guarire!

#psychoborg
#comunicareinsieme
#allenamentomentale

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Dimmi, ti ascolto, mentre tu cammini verso il tuo cambiamento... Psicologa, dopo un passato di atleta di livello mondiale, ho sentito che era giunto il momento di dedicare le mie energie, la mia passione, a chi vuole cambiare, a chi sente di voler superare l' "avversario" nascosto che oggi non gli consente di andare verso il suo traguardo.