Il “non detto”.
Il nemico numero uno di ogni relazione, il “non detto”.
Si passano le giornate al fianco di persone che ci amano, al fianco di persone che sono nostre amiche, al fianco di persone che lavorano con noi, si parla con ognuno e, a volte si parla tanto, tuttavia si riesce ugualmente a non darsi il permesso di dire quel qualcosa che c’è.. .

Una delle trappole in cui si cade con una certa frequenza, “pensare che l’altro pensi che …”, pensare che “tanto so già che è cosi, che sarà cosi se…”, pensare che “meglio non dire altrimenti chissà…” , trappola che porta a preferire il silenzio.
Si è disposti a passare tempo e tempo a rimuginare, si è disposti a stare male piuttosto che dire.
E, così, il non detto prende campo, alza barriere, comprime emozioni in noi e, qualcosa inizia a non funzionare nelle relazioni.
Dove finiscono tutte quelle parole non dette? Dove finiscono tutte quelle emozioni alle quali non viene data voce?
Chiedo: è meno danno dire una bugia o è meno danno non dire?
L’una, la bugia, modifica una realtà, l’altro, il non dire la nasconde.

Entrambi sono difficili da sostenere e, soprattutto, entrambi feriscono, lascino un egual segno in chi dice e in chi non dice. La bugia gira e rigira, chiede attenzione, chiede in continuazione alla mente di non tradirsi.
Il non dire chiede di trattenere, di mettere da parte, pensando che quel qualcosa non sia stato nei nostri pensieri.
Quanta energia impegnata per entrambi le situazioni.
Quanta richiesta non solo alla nostra mente, anche al nostro corpo.
Il non detto lavora sotto, si ritaglia spazio importante dentro di noi. Ogni tanto torna in superficie porta con sè emozioni forti e disturba distrae, magari con un mal di testa magari con lo stomaco che “brontola”. A volte ci si alza al mattino e: “oggi giornata no!”.
Non è successo nulla eppure non si è in pace, tutto va storto.
Qualcosa disturba il nostro umore e non riusciamo a capire come mai. Le giornate passano, mesi, anni, ci si abitua al “non detto”.
Nel tempo poi i non detti si fanno sempre più grandi più numerosi e, nel tempo modificano il nostro comportamento. Tutto accade sotto ai nostri “occhi” non ci accorgiamo di nulla, cambiamo cambiano gli altri con noi, poi accade l’irreparabile.
Di punto in bianco, si è “pieni” di quei non detti e, improvvisamente, ci si ribella al silenzio che noi stessi abbiamo creato, si vomita di tutto di più, si perde il controllo, troppo da frenare e troppo che non si può frenare.
Il cammino di un legame amicale, famigliare, professionale, si interrompe.
Quello che poteva esser ieri un momento di crescita in una relazione, ovvero esprimere il proprio pensiero, diventa nel presente un momento di annullamento, di rottura, il momento di tanta rabbia inespressa, di forte tristezza vissuta e non dichiarata, di malesseri nascosti, di accettazioni fastidiose.
Il non detto, nemico numero uno di ogni relazione, non c’è alcuno che lo possa vincere, se non noi stessi, perchè è un nemico al quale noi diamo forza diamo consistenza diamo campo libero.
Vale tutto questo … il non detto?
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Dimmi, ti ascolto, mentre tu cammini verso il tuo cambiamento... Psicologa, dopo un passato di atleta di livello mondiale, ho sentito che era giunto il momento di dedicare le mie energie, la mia passione, a chi vuole cambiare, a chi sente di voler superare l' "avversario" nascosto che oggi non gli consente di andare verso il suo traguardo.