Nessuno di noi nasce sprovvisto di grande potenziale, il mondo ci accoglie quando la natura ha già consegnato a noi strumenti necessari per affrontare i problemi.

Le difficoltà ci sono perché esistono i bisogni, i desideri e gli obiettivi. Un ostacolo si frappone tra noi e un bisogno, un obiettivo ed ecco che la nostra vocina interna sussurra: “io non sono capace! …come farò adesso? … non ce la farò mai! …oh no, proprio a me!…”.

Comunicare in questo modo equivale a destabilizzare, scoraggiare, procrastinare, lasciare spazio all’ ansia, perdere serenità, attenzione, sperare inutilmente nell’ arrivo di qualche “fantasmatico” cambiamento.

Scegliere parole di tale forza negativa significa dimenticarsi di quanto siamo potenti, di quanto abbiamo superato sin dal primo momento in cui abbiamo fatto ingresso in questo universo.

Nessuno ci ha insegnato a respirare, nessuno ci ha insegnato ad ascoltare i rumori, nessuno ci ha insegnato ad aprire gli occhi, cose queste grandissime per un piccolo essere che esce da un grembo materno, eppure abbiamo trovato la via per farlo.

William James ci ricorda che gli esseri umani possono modificare la propria vita modificando il proprio atteggiamento mentale, personalmente voglio semplificare ancora di più, affermando che la propria vita si può modificare a partire dal modo in cui comunichiamo a noi stessi.

Ci sono persone che hanno una vita piena di ostacoli: lutti, malattie, problemi di denaro, lavoro, famiglia, eppure sembrano (e lo sono!) a noi splendide, sono come il sole, capaci spesso di scaldare loro chi li circonda.

Non è impossibile trarre un aspetto positivo da un evento negativo.

Non voglio prendere in giro nessuno, so bene che perdere una persona cara lascia un  un vuoto che non è colmabile, perdere il lavoro apre la porta verso un sentiero nero, vivere una malattia fa entrare nella buia stanza della paura di morire,  questa è una verità, una realtà oggettiva … tuttavia desidero passare che noi abbiamo la capacità di trasformare un dolore in forza nuova, in energia, possiamo fare di una sfida un’opportunità per tornare ad utilizzare il nostro potenziale, per scoprirci “molto di più” di quello che pensavamo di essere.

La parole negative che usiamo verso noi stessi sono frequenti, sono ovunque, superano di gran lunga quelle positive, perché ci riempiono ci coinvolgono e scrollano assai di più di quelle positive. Spesso le andiamo a cercare come per confermare che noi non siamo in grado di…

Il nostro cervello memorizza un’infinità di messaggi, si appropria non solo di quello che gli altri dicono o di quello che sperimentano; cattura soprattutto quello che diciamo noi diciamo e facciamo per noi verso di noi e al di fuori di noi stessi,  ed, in questo caso il cervello raccoglie prima … il percorso interno è breve e veloce.

Trattiamo le parole positive come piume, lasciamo che volino subito via, non ci preoccupiamo di tenerle strette a noi. Quante volte al giorno (o potrei dire alla settimana o al mese…pensateci!) ci capita di dirci: “bravo … bravissimo … bella … hai fatto proprio un bel lavoro …ci saranno altre occasioni … andrà meglio domani … sono in forma…”. Non pecco di modestia dando per certo che siano poche pochissime le occasioni.

Quanto spazio invece a parole negative? …“Che stupido …imbranato …sciocco … non sono proprio capace … che testa vuota che ho …il mondo ce l’ha con me .. va tutto storto.. è sempre così … tanto non cambia … non sono bella.. la gente non mi vede…”.

Ognuna di queste è come una grande pietra e, pietra dopo pietra, la pila cresce sempre più, schiaccia il potenziale e lo imprigiona; più il tempo passa più la pila del negativo si alza e rende arduo il recuperare del positivo.

Cominciamo da qui. Partiamo da questa consapevolezza, impegniamoci  a smontare la pila di pietre pesanti, parliamoci con amore, rispettiamoci, riconosciamoci come belle persone, perdoniamoci, prendiamo il meglio di ogni esperienza, prendiamo il meno peggio, accogliamo accettiamo e andiamo oltre dandoci carezze, non punizioni.

Grande è il potere delle parole. In ognuno di noi esiste ed è sempre esistito un prezioso alleato che possiamo riscoprire e a cui possiamo accedere in qualsiasi momento proprio con il potere delle parole, un alleato che fin dalla nascita si è presentato a noi, che noi abbiamo ascoltato, con cui abbiamo dialogato con fiducia e pensiero creativo: il nostro potenziale.

Il nostro potenziale non può essere distrutto, ci appartiene e c’è, dobbiamo semplicemente liberarlo. Cominciamo da qui.

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Dimmi, ti ascolto, mentre tu cammini verso il tuo cambiamento... Psicologa, dopo un passato di atleta di livello mondiale, ho sentito che era giunto il momento di dedicare le mie energie, la mia passione, a chi vuole cambiare, a chi sente di voler superare l' "avversario" nascosto che oggi non gli consente di andare verso il suo traguardo.