Cos’è la fiducia? La fiducia è non sospettare, la fiducia è affidabilità, è affidarsi, è seguire. La fiducia è il collante di ogni relazione, è competenza della leadership, è un lavoro eccezionale!
La mancanza di fiducia sottrae energia, incoraggia distanza, sospetto, è insicurezza per il singolo ed è devastante per il lavoro di squadra. Risultato di tutto questo: morale ingestibile, altalenante, scarsi livelli di performance individuali e di squadra.
Ci muoviamo e siamo in un’era globale, in cui la fiducia, basta leggere i quotidiani, nelle maggiori istituzioni, governo, sanità, partiti, affari, mercato è venuta meno. La sua assenza mai è stata tanto più determinante come in quest’epoca. Un allenatore di football, J. Paterno, diceva che sia che si faccia parte di una squadra sportiva, di un ufficio, o di una famiglia, se non ci si fida fidarci l’uno dell’altro ci saranno sempre problemi; così sembra esser oggi ovunque problemi ovunque non incontri ma scontri.
Nello sport, la maggior parte delle volte un atleta abbandona una squadra perché non ha una buona relazione con il coach, con un compagno, e, spesso, si chiude un matrimonio perché è venuta meno la complicità, la fiducia nella relazione nell’altro.
La fiducia se presente, propone velocità, interdipendenza, comunicazione, risultati. La fiducia trasuda speranza e motivazione. La fiducia costruisce la più grande amicizia, la più importante relazione, sostiene il leader di grande successo, l’atleta campione, rende invincibile una squadra.
Pensiamo alla fiducia come a qualcosa di astratto, di inafferrabile, o c’è o non c’è, la fiducia invece è ben concreta, è pragmatica, tangibile, si può creare. La fiducia costruita (perché la dobbiamo costruire noi per primi!) sulla professionalità, competenza, onestà, può davvero cambiare il mondo.
Il punto di partenza è avere fiducia in se stessi. Se non crediamo a noi stessi, se non ci fidiamo delle nostre abilità, caratteristiche, qualità, azioni, non siamo in grado di realizzare obiettivi, ci isoliamo ci attribuiamo fallimenti, insuccessi e non sarà possibile avere fiducia negli altri.
Non avere fiducia è costoso, è una richiesta continua di energie, è dispendioso mentalmente perché ci richiede un’attenzione prolungata, continua e fisicamente perché dobbiamo indossare tutti i giorni una “maschera”, le mani prima o poi cedono esauste.
Dove non c’è fiducia incontriamo un ambiente viscido, strutture punitive, relazioni inefficienti, scontri, preoccupazioni, sospetti, finalità occulte, perdite di tempo, gerarchie marcate, incomprensioni.
Dove c’è fiducia c’è buona comunicazione, c’è tolleranza, concentrazione sul compito da svolgere, creatività, innovazione, impegno, lealtà, energia positiva, lavoro.
Sono certa che mentre qualcuno di voi legge, è pronto a commentare: “la fiducia o ce l’hai o non ce l’hai …fidarsi delle persone è pericoloso … se perdo la fiducia non la riacquisto più..”. Si seguono così miti, credenze, frasi fatte che di generazione in generazione hanno conservato e ci hanno passato.
Oltre che evidenziare in queste espressioni la presenza di uno stile esplicativo personale negativo (e qui entrerei decisamente in altro ambito), la mia prima reazione è passarvi espressioni alternative e ben più costruttive: “la fiducia può essere creata così come distrutta … non fidarsi degli altri costituisce rischio maggiore …molto spesso la fiducia persa può essere ricostruite (se ci teniamo)”.
Non cadiamo nell’errore di pensare alla fiducia in termine di carattere, ovvero una persona ha fiducia perché buona, sincera, trasparente, ottimista; la componente caratteriale è certo parte integrante ma non è la sola. Un elemento importante è la competenza e conoscenza.
Competenza come abilità o skills, preparazione, professionalità, e risultati. Potreste incontrare una persona onestissima, buona, tuttavia, se non vedete risultati suoi e tangibili, non vi fiderete mai fino in fondo. Il carattere consente di fare la cosa giusta, la competenza consente di portare a termine la stessa.
Siamo credibili se siamo onesti, se crediamo in quello che facciamo, se emaniamo passione, se siamo abili, abbiamo capacità, e se portiamo risultati tangibili.
Ed ancora una volta consentitemi di rimarcare il duo infallibile di ogni campione, leader, medico, dirigente, famiglia, squadra: testa (competenza) e cuore (carattere).
Il modo in cui parliamo può farci cambiare il modo di intendere e vedere le cose, può modificare il nostro comportamento e renderci diversi agli occhi degli altri. Il punto di partenza per creare fiducia siamo noi, l’approccio costruttivo è dall’interno all’esterno e non viceversa.
Tutto parte da noi, da quanto abbiamo deciso nel momento in cui abbiamo iniziato ad approcciare alla vita. Le condizioni che viviamo non costruiscono le nostre convinzioni, non cadiamo in questo errato pensare, sono le nostre convinzioni che creano le condizioni. Dunque se sono convinto di aver fiducia creo le condizioni favorevoli al mio agire ed incontro le situazioni in cui è la fiducia che crea.
“La fiducia in se stessi è il primo segreto del successo … l’essenza dell’eroismo” (R.W. Emerson).