Esperienza personale.
Europei Zagabria 2017. Obiettivo riconfermare il doppio titolo Europeo conquistato nel 2016. Poco più di tre mesi alla gara, allenamento, un attimo, un gesto e: contusione costale e renale pronto soccorso urgente, degenza e soprattutto parole, pietre pesanti: “mi dispiace niente allenamenti e competizioni per almeno 6mesi. Ci vediamo tra 1 mese al controllo”. Cosa è successo? Ottimo stato fisico nel periodo eppure un banale movimento determina un infortunio di tale portata (pare che il rene sia l’organo psico-somaticamente legato alle paure). L’ “imprevisto” forse non è del tutto un imprevisto.
Ripercorro giorni.
Rifletto.. giorni prima ho rinunciato ad una competizione. La prima dopo il titolo Mondiale e l’unica di preparazione prima dei prossimi Europei.
Rifletto …manca poco e non ho ancora provveduto ad alcuna iscrizione, a qualcuno addirittura dico: “mah non so se faccio questi Europei…”.
Dunque forse la “pancia” intuiva che qualcosa non andava, ma nè cuore nè testa collaboravano, io meno ancora.
Il classico momento in cui invece di essere testa cuore e pancia a guidare il corpo e il corpo che mette ragione e blocca tutto.
Il messaggio è chiaro:”è il momento di fermarsi e lavorare per mettere d’accordo cuore pancia e testa. È tempo adesso di ascoltare quello che hai evitato di affrontare ieri.C’è rabbia e dolore (cervello cuore), c’è il vuoto dentro (cervello pancia) c’è incertezza sul domani (cervello testa).
Rifletto …
Tempo dedicato a mille impegni, più li concludo più ne prendo di nuovi, peccato però che questi impegni servono a distrarre a cambiare focus e non a risolvere.
La testa non ha retto, non è più stata in grado di fare il lavoro per tre. Il fermo del cervello cuore e del cervello enterico ha destabilizzato tutto ed ecco l’infortunio. Infortunio in questo caso a cui decido di dare un significato positivo, come un inizio verso un cambiamento. Mi obbliga all’ascolto e a stare nel momento nella realtà che avevo evitato e che evitavo. Inizia il lavoro di ascolto e riequilibrio dei miei tre cervelli.
La TESTA.
Mi dice. Prima di tutto non serve fare l’eroina quando è a rischio la salute fisica. Gare ce ne sono tante, di salute no. Così accetto il riposo fisico assoluto.
Mi rassicura. Il domani offrirà cose diverse da quelle di ieri da quelle di oggi.
Mi ferma. Smetto di fare domande per le quali non c’è risposta. Nessuna area del cervello per quanto immensa sia può rispondere al mio: perchè?
Mi suggerisce. Nessuno può portarmi via i ricordi i momenti vissuti. Sono nella memoria della mia mente e nella memoria del mio cuore.
Mi allena. Nei giorni a venire allenando nuovi pensieri è arrivato un inizio di sollievo che mi consente di tornare in un primo equilibrio.
Ridimensiona. Incertezza perché pensarla è parte della vita di tutti. Non esistono in vita cose certe, non c’è il “per sempre” nel bene ma nemmeno nel male!
Il CUORE
Mi dice. Sono arrabbiata ferita come non mai, non trovo calma, mi sento in colpa. Bene ho ragione! È umano ne ho tutto il diritto!
Mi rassicura. Non sono debole. Perché non arrabbiarmi perchè non disperarmi? Per esser forte? Cambia il risultato? No.
Mi ferma. Vivo fino in fondo e lascio andare quello che sento non servirmi più.
Mi suggerisce. Accolgo il pianto accolgo le emozioni e le accetto nella loro qualità, intensità.
Mi allena. Faccio giornalmente esercizi sull’ascolto del battito seguo l’emozione che lo modifica in quel momento. Imparo sto attenta a cosa e che cosa tocca il cuore.
Ridimensiona. C’è tanto spazio per amore per gioia. Mi prendo cura della ferita la medico la tengo pulita perchè guarisca bene. Nonostante la cicatrice sia indelebile posso evitare rischi di “infezione”.
La PANCIA.
Mi dice. Rifiuti. Allontani. Rifletto e riprendo il controllo. Mollo un po’ l’impulsività.
Mi rassicura. Ho retto bene, il corpo è stato molto in gamba. Poteva somatizzare anche peggio.
Mi ferma. L’intuito non va trascurato. È una risorsa. Ascolto.
Mi suggerisce. Assumo cibi allegri cibi diversi.
Mi allena. Riprendo ad esercitare il rilassamento fisico e il body scan giorno per giorno.
Ridimensiona. Succede ci sta che perdi tono e ci sta anche che tu puoi riprenderlo in fretta.
Giorno dopo giorno arrivo alle porte degli Europei.
Controllo medico: “lentamente si sta rimarginando”. Rifletto.
I miei tre cervelli sono in armonia, quasi tre mesi di lavoro con loro. Mi domando se è possibile proteggere il corpo. Li ascolto. La mente dice: ragiona usa la parte più forte. Bene niente lotta a terra. Gli incontri sono da decidere in piedi.
Il cuore dice: sorridi, non sei sola. C’è!
La pancia mi dice: tranquilla ce la puoi fare.
Mi alleno pochi giorni. Faccio il biglietto. Salgo sul pullman verso Zagabria. Ho fatto una scelta ragionata sentita studiata. In gara. Un attimo tra me e me. So che ho raggiunto un equilibrio e che tre amici mi aiuteranno a proteggere il corpo e dare il meglio. Doppio titolo riconquistato.
Approccio e accolgo la persona nella sua complessità. Noi siamo complessità! Nonostante non sia semplice il percorso che conduce a comprendere come e cosa comunicano i nostri cervelli, è affascinante farlo ed è meraviglioso ascoltarli oltre che fficace al raggiungimento di obiettivi o al superamento di situazioni blocco.
Dr.ssa Loredana Borgogno
www.loredana-borgogno-psicologa.com
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