Creare lo spazio mentale.
Nessun pensiero è permanente. Quello che si pensa oggi, non è uguale a quanto si pensava giorni, mesi, attimi fa, perché il nostro “essere” è cambiato.
Panta rei, tutto cambia, tutto scorre. Così il fiume di proprie parole, immagini, pensieri continua a scorrere.
Ogni volta che un nuovo pensiero arriva, gli si permetta di entrare nella vita in quel preciso momento.
Nessuna domanda se non veramente necessaria è da farsi, solo ascolto. Nessun perché, solo consapevolezza.
In questo modo si crea uno spazio mentale puro, non c’è prima non c’è dopo, solo accettazione in uno spazio non giudicante; energie preziose non vengono disperse.
L’atleta che affronta una competizione è necessario che crei uno spazio mentale di accettazione e che non tenti di vestire il momento presente con i pensieri di ieri, o di domani, non potrebbero combaciare, perché tutto cambia, tutto scorre, tutto è diverso.
Quando si è abbastanza grandi per accettare quello che è adesso, si è pronti a vincere.
Rimanere in contatto con la esperienza del momento, “osservare” consapevoli della verità, cioè che nulla è per sempre così.
Qualche volta non bisogna per forza scegliere come o cosa fare, il tempo, l’attimo lo potrebbero fare per noi.
Concentrarsi sul corpo ripercorrerlo per intero, parlare con lui fidarsi di lui.
Ascoltare la mente e pianificare con lei il momento per vivere la esperienza pienamente senza interferenze, vivere la competizione lì e solo lì.
Gli obiettivi di oggi non sono quelli di ieri e non possono essere quelli di domani, ogni cosa si modifica.
L’atleta vincente è colui che accetta il cambiare dei pensieri, che accetta che tutto scorre.
Non si può stare nel prima o nel dopo, quando viene chiesto di stare nel momento, nell’attimo…nel solo “adesso”.
L’atleta vincente è colui che è disposto ad insegnare a se stesso che “tutto cambia”.