“Loredana, mi dici perché faccio la pipì a letto?
Lo stavo sognando e invece poi mi sono accorto che era vero, mi arrabbio”.
Lo stavo sognando e invece poi mi sono accorto che era vero, mi arrabbio”.
Mi trovo così, davanti a tanti bambini, che con curiosità vogliono capire cosa sta succedendo.
Le domande le fanno sorridendo, tuttavia il viso dice molto altro.
Le domande le fanno sorridendo, tuttavia il viso dice molto altro.
Ed io vado a cogliere quel diverso, quel non so che, che sfugge, e, partecipo al loro entusiasmo, che se pur imbarazzato, mi avvolge, mi fa emozionare, mi scuote.
“Sai P., a volte durante il giorno noi non riusciamo a raccogliere tutti i nostri pensieri e, qualcuno di questi capita che vengano rinchiusi come in una stanza speciale.
Poi, arriva il momento in cui un guardiano, proprio mentre riposiamo vada a liberarli, e così loro dopo tanta prigionia, corrano liberi.
Accade che loro, finalmente liberi, vadano a chiamare amici e amiche, come le emozioni.
Non tutte però, solo le più importanti per loro in quel momento.
E le emozioni…ti svegliano così P. nel sonno, come per dirti che non ci sono solo i pensieri ma ci sono anche le loro amiche.
P., piano piano imparerai a non spaventarti, a non provare tanta rabbia. Imparerai a non chiudere i pensieri nella stanza speciale, e a lasciarli liberi quando loro si fanno sentire.
Così anche le emozioni non avranno bisogno, di venire a trovarti di notte perché non vengono separate dai loro amici, i pensieri.
Ah, ho capito! Allora è meglio che cerco questi pensieri e li tirò fuori, li libero! (lo dice soddisfatto, sorridente).
Si P., e potrai così raccontarli ogni volta che lo desideri e a chi vuoi tu.
Io se ti farà piacere, ti ascolterò.
Loredana