Maestra sono triste, mi manca la #mamma“.
“Cindy (nome fantasia) hai ragione quando ci allontaniamo dalle persone che ci amano non è facile, poi la mamma è proprio la persona che ci #ama di più, come possiamo fare perché tu ti senta meno triste adesso?”
“Non so maestra forse se penso che tra poco arriva non sono triste e mi passa”
“Brava Cindy, facciamo una cosa, adesso io e te facciamo un bel puzzle e ci raccontiamo i nostri pensieri tutto quello che ci viene in mente, cosi insieme facciamo finta di nulla e corriamo più veloce del tempo, cosi mamma arriva prima che ne dici?”
“,Oh si maestra facciamo gara con il tempo prendo il puzzle!”.
Quando viviamo un momento #difficile quando ci sentiamo negativi la prima reazione è lasciar perdere, far finta che tutto vada bene tanto passa “da sé”.
Certo che passa, siamo dotati di un automatico sistema di sopravvivenza psicofisica, tuttavia “passare” non equivale a risolversi.
Cindy ha chiesto, con i suoi 4 innocenti anni ha trovato l #energia e ha risolto il suo momento intriso di tristezza.
Ha chiesto aiuto ha trovato ascolto ha trovato da sé risposta e insieme abbiamo trovato il gioco vincente.
Noi adulti ci lasciamo guidare da pregiudizi, da giudizi, da falsi detti e invece di alzare la mano, la abbassiamo e la nascondiamo, non è da forti chiedere!
Ricordo invece una frase che lessi in un libricino anni fa dove l autore diceva che l essere umano è tanto complesso quanto sorprendente resistente capace di resuscitare mille volte da una “morte vivente” tutto questo se gli viene data l opportunità e se gli si mostra una strada che possa percorrere.
Tutto ciò arriva solo se si è disposti e disponibili a chiedere e ad accettare aiuto.
Grazie Cindy che bel messaggio che grande #insegnamento.