“Maestra mi lega la cintura, mi è caduta”.
Una innocente richiesta di aiuto che sottende la grande forza educativa della disciplina del judo. Il bambino nella semplicità e spontaneità dei suoi pochi anni conferma a noi tecnici quanto il dojo con le sue regole entri nel cuore e nella mente del piccolo judoka.
La cintura, Obi , non è solo la cintura che “lega”. Obi è ordine è eleganza è responsabilità.
Il piccolo judoka ha ben compreso tutto. Senza la cintura lui non ci sta e, la sua cintura, è solo SUA.
Gioca corre la perde dopo pochi minuti si ferma, la cerca e, con il sorriso correndo arriva : “Maestra per favore …”.
Sono gesti come questi che fanno sorridere il cuore di un insegnante sono parole come queste che riempiono di orgoglio. I nostri piccoli eroi, il futuro della disciplina, del judo.
Sono i piccoli ometti che portano in sè il valore di un oggetto di un indumento di un saluto di un gesto del Judo!
“Maestra mi può legare la cintura, la mamma non lo fa bene”.
E si, perchè il piccolo judoka non vuole solo legare la cintura, lui vuole esser perfetto, vuole che tutto sia in ordine prima di iniziare la lezione; vuole che il suo judogi sia perfetto.
Nel frattempo la mamma, il papà fuori lo osservano e sorridono fieri del loro ometto così piccolo cosi tanto rispettoso e responsabile.
Obi importante oggi come regola, come testimone della maestosa eleganza del judo. Obi silenziosa guida del domani, cintura che differenzia i successi, che incoraggia a fare di più, che potenzia la forza d’animo di chi pratica judo.
Il Maestro trasformerà la parole del piccolo judoka in un ricordo indelebile, farà di quell’ometto il successo del suo esserci perchè è solo oggi che il piccolo judoka ha bisogno di lui.
Domani sarà diverso, il piccolo diverrà un judoka adulto autonomo che legando la cintura ripenserà ancora a quelle mani grandi forti esperte amiche che legavano la sua Obi. Sorriderà entusiasta, tanta la strada fatta.
Così oggi quando il piccolo judoka si avvicina chiede di legare la cintura e poi sussurra “grazie Maestra”, la sola cosa che il cuore suggerisce di fare è quella di abbracciarlo sorridere e dire: “grazie a te perchè hai reso prezioso un primo piccolo insegnamento”.
È bello non preoccuparsi solo del fatto che il bambino impari a legare in fretta la sua Obi, perchè è assai più emozionante osservare quanto ne abbia comunque compreso il valore.
I grandi oggi siamo noi, nel loro piccolo mondo fantastico siamo noi Maestri i forti i bravi i migliori, assecondiamo la loro fantasia.
Domani saranno grandi ricorderanno e in quel preciso momento in quel preciso ricordo ci sarà tutta la nostra missione.
Dr.ssa Loredana Borgogno