Quando concediamo o non concediamo coccole, gratificazioni, doni e quant’altro ad un bambino, dobbiamo fermarci un attimo e chiederci se lo facciamo o non facciamo perché seguiamo una nostra etica o se lo facciamo perché è conforme, convenzionale a quanto ruota intorno a noi.
La nostra motivazione a fare o non fare, dipende da nostre volontà, nostri pensieri, nostri desideri, nostri valori o, dipende dal fatto che è meglio armonizzarsi con quanto la società, la moda e i più dicono?
Cercare di cambiare un figlio è cosa veramente utile a lui, o stiamo cercando di modellarlo a nostro piacere?
I bambini nascono con una loro unicità, forse rallentare, forse smettere di stargli addosso, e passare a più apprezzamenti, gratificazioni, abbracci, preserva la loro autostima e li rende sicuri nel loro fare e pensare di oggi e di domani.
Invece di “confrontarli” con altro e altri (chi non lo fa? – siate onesti con voi stessi) o misurare le loro abilità in base ad un canone richiesto sociale, invece di volerli proteggere anche da quanto ancora non c’è, perché non farli sentire semplicemente “ok”?.
È l amore di pancia e di cuore di genitore che li preserva dai rischi, non volerli a tutti i costi come “qualcuno o qualcosa” lo richiede.
Quello che siamo e che facciamo noi comunica loro chi saranno e cosa faranno un domani, non quello che fanno o dicono altri.
Tutti i bimbi hanno un meraviglioso potenziale chi meglio del genitore può coglierlo!
Loredana